una campagna civica di sensibilizzazione ambientale

Corriere della Sera - Bologna 14.7.22

 

Le fontanelle messe fuori uso dai vandali

In città ce ne sono 142, simbolo di civismo e utili per chi resta in città Almeno venti non funzionano più. Il Comune annuncia sopralluoghi.

Piazza Grande lancia l’allarme: l’estate per i senza tetto è peggio dell’inverno, ci sono poche fontanelle. Secondo il Comune sono solo 20 quelle messe fuori uso dai vandali ma promette di intervenire.

Città fondata sulle acque, col suo Nettuno al centro, Bologna vanta oltre 140 fontanelle all’attivo, nel perimetro urbano. Sono preziosissimi capillari di acqua potabile, che svolgono un ruolo fondamentale durante i mesi più caldi dell’anno, non solo per la plastica che ci fanno risparmiare. L’estate, lo confermano le associazioni di solidarietà, rischia infatti di tramutarsi in un periodo ancor più difficile dell’inverno, per i senza fissa dimora, che trovano nelle fontanelle di acqua pubblica un grande alleato contro l’afa asfissiante. Di queste 142, una ventina sono attualmente inattive. Colpa «del vandalismo, principalmente», precisa l’assessore ai Lavori pubblici felsineo, Simone Borsari. In passato «siamo stati costretti a sospendere il servizio in alcune zone, dove i residenti ci segnalavano continuamente problemi con le fontanelle, prese di mira dai vandali. Altre, sono state semplicemente rese inutilizzabili, sempre da questi pochi incivili». Comunque, «è una situazione temporanea, che stiamo risolvendo. Presto torneranno tutte attive, perché quello dell’acqua pubblica è un nostro grande valore, un vanto e un pregio della città», aggiunge. Tant’è che «coordinandoci con i presidenti di quartiere stiamo identificando dei punti strategici in cui inserirne altre, per potenziare il servizio. Otto nuove zone le abbiamo già identificate, proprio grazie alle segnalazioni dal territorio». Già, perché oltre a rimettere in funzione le poche attualmente non zampillanti, ci sarebbe anche la necessità di incrementare le fontanelle attive. A dirlo, è Nino Iorfino, dell’associazione Strada sociale: «Vogliamo sensibilizzare tutti sul tema, sia i cittadini che gli amministratori, le fontanelle non si possono abbandonare, ma soprattutto andrebbero potenziate. Anche quando funzionano resta il fatto che numericamente non sono sufficienti, quella fila sotto al Nettuno dimostra che la richiesta c’è, non possiamo essere costretti a bere dalla plastica o ad attraversare mezza città per trovarne una». E proprio sull’utilizzo della plastica, Strada sociale ha dato uno sprint in più, con la campagna Bologna plastic free. «Abbiamo cercato di coinvolgere bar e ristoranti come punti di ricarica per borraccespiega sempre Iorfino — ma molti non hanno voluto assolutamente aderire. Sbagliano, non perdono fatturato ma potenziali clienti futuri». Un’iniziativa che fa il tandem con quella organizzata dal Comune per la distribuzione di borracce a tutti gli studenti delle elementari, per disincentivare, certamente, l’utilizzo della plastica, ma anche per promuovere quel valore dell’acqua pubblica di cui parlava Borsari. «I bambini le hanno sicuramente apprezzate, ma abbiamo anche altre proposte, ad esempio quella di installare altre fontane pubbliche a raso, dove sia possibile rinfrescarsi, vista la temperatura», dice Patrizia Guerra, della Consulta per l’infanzia di Bologna. «Proposta interessante, che ho condiviso pienamente. Abbiamo già un tavolo al lavoro anche su questo», conclude Borsari.